Oggi intervistiamo due componenti dell’équipe che ha sviluppato il Nutriedu Program ® in questi anni.
Andiamo a conoscere la Dott.ssa Sitzia e la Dott.ssa Del Torchio.
Prima di tutto Buongiorno e ben incontrate, iniziamo dalla Dott.ssa Sitzia, Counseling Filosofico e Amministratore della L.S. Genius srl, la società che ha creato il N.E.P. ®.
Per capire appieno la sua figura, che ad oggi non tutti conoscono a fondo, può parlarci dei percorsi formativi che l’hanno portata a diventare un counselor filosofico e cosa sviluppa il suo ruolo?
Dott.ssa Sitzia:
Fin dalle superiori ho studiato e sono stata affascinata dalla Filosofia. Riuscire a conoscere meglio se stessi e il mondo che ci circonda, comprensivo di tutte le sue sfumature, sviluppare un pensiero critico e proprio per non accontentarsi mai delle soluzioni dal raggiungimento facile. Scoprire quale ruolo ricoprono le emozioni sulla vita, quando la razionalità entra in gioco o meno, possiamo dirci liberi? O ancora, che relazione c’è fra mente e corpo? Ecco questi sono solo alcuni dei punti che mi hanno spinta a questo percorso. Nel 2011 mi sono laureata in Filosofia, con una tesi di Filosofia Applicata come strumento di aiuto – sia per l’équipe medica sia per il paziente stesso – nell’ambito delle cure palliative e del fine-vita. Fu in quell’occasione che toccai con mano quanto la filosofia è vicina alla vita, al contrario di quanto comunemente si pensa. In quel contesto di dolore la ricerca di senso emerge con forza, ma il punto è che ogni essere umano costruisce giorno dopo giorno il suo senso esprimendolo attraverso pensieri, emozioni, azioni: ognuno, infatti, porta con sé una particolare visione di sé e del mondo, valori di riferimento e credenze che vanno a definire la propria filosofia di vita in modo per lo più inconsapevole.
Dopo la laurea frequentai un Master Triennale in Counseling Filosofico per approfondire questo approccio pratico della filosofia. La figura del Counselor Filosofico o Filosofo Pratico è molto diffusa all’estero, in Italia è ancora poco conosciuta e spesso confusa con il counseling psicologico o il coaching. Tuttavia attingiamo a strumenti e metodi diversi, il counseling filosofico utilizza il pensiero riflessivo o caring thinking come strumento che aiuta ad aprire nuovi orizzonti di senso e nuove prospettive, smussando le rigidità che le credenze inevitabilmente provocano.
Negli ultimi 2 anni ho arricchito il percorso filosofico anche con l’approccio bio-psico-somatico proposto dalla scuola Medicina dell’Essere per avere un metodo di lettura anche del linguaggio del corpo.
Nel N.E.P il mio ruolo è quello di seguire la persona passo a passo nel raggiungimento degli obiettivi settimanali favorendo la presa di consapevolezza di alcuni “temi di vita” che emergono anche nel rapporto con l’alimentazione.
Come siete arrivati al pensiero e allo sviluppo di questo progetto ormai quasi 20 anni fa?
Dott.ssa Sitzia:
Il NutriEdu Program ® nasce dalla convinzione che una dieta, per funzionare davvero, deve soddisfare diversi aspetti:
- Essere costruita su misura della persona: abbiamo costituzioni diverse e gli alimenti sono il nostro carburante. Occorre conoscere la nostra BioTipologia e trovare il carburante adeguato a noi affinché ci dia l’energia giusta.
- Seguire la stagionalità degli alimenti e saperli cucinare in modo corretto per trarne tutti i benefici per l’organismo.
- Tenere conto della routine quotidiana della persona e costruire piani alimentari che si inseriscano il più possibile in essa (penso ai turni di lavoro o agli impegni di gestione di figli piccoli che hanno come effetto principale quello di saltare i pasti o mangiare di corsa e male).
- Aiutare la persona a farle osservare le sue abitudini e capire cosa può correggere in modo da essere autonoma alla fine del percorso.
- Dare attenzione al benessere psico-fisico della persona: lo stress incide sull’alimentazione e dunque occorre intervenire anche su quello per riequilibrare il sistema corpo-mente.
- Far comprendere alla persona che le abitudini alimentari sono lo specchio del nostro modus vivendi, pertanto, il percorso di dieta è al tempo stesso un percorso di consapevolezza e cura di sé sia a livello mentale sia emotivo.
Il progetto, quindi, promuove l’idea che il cambiamento del peso-forma va di pari passo con un miglioramento del benessere generale che comporta diminuzione dello stress, recupero delle energie fisiche e mentali, miglioramento del ritmo sonno-veglia e consapevolezza delle proprie risorse interiori (emotive e cognitive).
Molto interessante, quindi come incide la filosofia sul percorso che si va ad intraprendere con il progetto N.E.P. ®?
Dott.ssa Sitzia:
Ognuno ha la sua filosofia di vita, il suo modus vivendi con cui affronta la quotidianità ogni giorno. Il cibo è sì la nostra fonte di sostentamento, ma ha anche una valenza simbolica importante: ci sono cibi che appagano, altri che “compensano” – simbolicamente – una mancanza, altri ancora che li ricerchiamo o li evitiamo perché la memoria li collega a un ricordo piacevole o spiacevole. Anche come mangiamo, velocemente o lentamente, dice molto sul nostro rapporto con il cibo. Pertanto, se si vuole fare piccoli cambiamenti, il primo passo è rendersene conto e cominciare a collegare le cose e comprendere che, per cambiare alimentazione, qualche piccolo cambiamento di prospettiva occorre farlo.
Il problema è che siamo poco propensi a fare prevenzione, soltanto quando lo stress diventa troppo allora accusiamo il colpo e ci rendiamo conto – all’improvviso – che è necessario un cambiamento per ritrovare noi stessi in un corpo che riconosciamo e amiamo. Le nostre risorse emotive e la capacità di riflettere sui noi stessi diventano gli strumenti portanti di questo cambiamento.
Capiamo dunque che lo stress ricopre un ruolo incisivo sulla nostra quotidianità e di conseguenza influisce sul nostro quotidiano…
Dott.ssa Sitzia:
Certamente sì, il problema è accorgersene per tempo. Il nostro organismo, infatti, sviluppa una sua capacità omeostatica per cui tende continuamente a trovare una sorta di adattamento in risposta ai fattori stressanti. Inoltre, non è detto che lo stress percepito equivalga allo stress complessivo di tutto il sistema mente-corpo: possiamo infatti aver sviluppato una grande capacità di resilienza che non ci fa avvertire l’alto grado di stress cui siamo sottoposti e non ci sentiamo stressati o, viceversa, possiamo sentirci molto stressati anche se il nostro “sistema” è assolutamente bilanciato.
Questo perché l’essere umano è un essere complesso e ci sono senz’altro molte con-cause che determinano stress psico-fisico. Il nostro team ha elaborato la teoria delle Biotipologie che aiuta a inquadrare comportamenti e modi d’essere in 4 categorie principali. Ognuna di esse ci parla di peculiari modalità di accesso alla quotidianità, diverse forme di adattamento all’ambiente e ai contesti della vita, e di conseguenza come e dove una specifica Biotipologia tende a scaricare e a somatizzare lo stress. Si tratta di una teoria che può essere considerata come un’evoluzione moderna dei concetti di “costituzione” e “tipologia” che hanno attraversato i millenni (da Galeno a Jung).
È sempre affascinante scoprire dei rami non così comuni e di cui non tutti parlano quando presentano un percorso nutrizionale o una dieta ai propri clienti.
Dott.ssa Del Torchio, lei è Biologa e Bioterapeuta Nutrizionale, ci racconti perché è più importante imparare un’alimentazione sana piuttosto che limitarsi ad una dieta prestabilita.
Dott.ssa Del Torchio:
Quello che noi mangiamo ha un forte impatto sul nostro “terreno” e il problema è che a meno che ciò che mangiamo non causi in noi delle risposte allergiche, difficilmente ci rendiamo conto dell’impatto che un certo tipo di alimentazione ha sul nostro reale stato di benessere. Da qui deriva che è importante mangiare sempre bene e concedersi ogni tanto degli sgarri invece che mangiare sempre male e poi mettersi a dieta per periodi di tempo limitati, questo atteggiamento non migliora il nostro terreno, o al massimo lo migliora per periodi di tempo limitati, per cui il problema che potrei aver risolto poi si ripresenta magari anche in forme differenti.
Parliamo dunque di un cambiamento sulle abitudini e non solo di rispettare pesi e alimenti. È corretto però seguire sempre un periodo si disintossicazione prima di iniziare una dieta?
Dott.ssa Del Torchio:
La disintossicazione che nel NutriEdu Program ® è chiamata dieta start serve per iniziare a depurare la persona e avvicinarla, anche emotivamente, ad un nuovo regime alimentare. Sappiamo tutti come una “dipendenza”, qualunque essa sia, risulti estremamente difficile da superare, per questo motivo la disintossicazione iniziale aiuta ad entrare in un nuovo cammino senza un vero e proprio shock sia a livello emotivo che visivo. Molti pazienti infatti soffrono non tanto il cambiamento degli alimenti all’interno dell’alimentazione, quanto avere pesi e dosaggi. È bene capire, ad esempio, che mangiare 80/100 gr di riso va bene nella quotidianità e che a volte eccedere mangiandone magari 200 gr non faccia male, viceversa, però, se una persona mangia continuamente 200 gr di riso quando andrà a ridimensionare il dosaggio, rendendolo giusto al fabbisogno, lo vedrà come una scalata molto difficile. Bisogna sempre pensare che il cibo è sì felicità, ma non nutrire adeguatamente il proprio corpo, nel tempo, diventa senza subbio assai nocivo.
Spesso chi intraprende un percorso di dieta si aspetta dei risultati nel breve periodo e/o si scoraggia se non vede grandi risultati dopo 1 o 2 mesi. Perché è bene perdere meno ma regolarmente nel tempo piuttosto che un calo drastico?
Dott.ssa Del Torchio:
Il calo di peso deve seguire una profonda disintossicazione, se il corpo non elimina le scorie che ha accumulato in un certo periodo di tempo, non potrà mai dimagrire correttamente e quello che si rischia è di non andare a stimolare correttamente il metabolismo, ma semplicemente costringerlo a perdere acqua o massa muscolare invece che il grasso accumulato, in quanto i primi due sono più “facili” da mobilizzare. Il dimagrimento deve essere completo, il corpo deve sentirsi “al sicuro” e lasciare andare quello che non è necessario, inoltre deve ripartire il metabolismo e si devono rimuovere tutte le problematiche che hanno portato all’accumulo, sia fisiche che emotive, per fare questo ci vuole tempo, altrimenti è tutto troppo superficiale e può causare altre problematiche oltre all’accumulo di peso.
Per concludere, Dott.ssa Sitzia, una domanda d’obbligo per i nostri lettori, quale “pensiero filosofico” si sente di esprimere ai lettori?
Dott.ssa Sitzia:
Prendo in prestito le parole del filosofo francese Henri Bergson: “Esistere è cambiare, cambiare è maturare, maturare è continuare a creare se stessi senza fine”. Siamo esseri in cammino, il segreto del benessere sta nel sentirsi in movimento, a non cristallizzarsi nelle proprie abitudini osando, mettendo in discussione se stessi e il proprio stile di vita, le proprie resistenze, perché sono le premesse per fiorire e ritrovare il giusto equilibrio.
Grazie per la collaborazione e la disponibilità nel rispondere alle nostre domande. Speriamo di trovarci ancora con nuovi accattivanti argomenti per i nostri lettori.
G.T.